SERAVEZZA. “L’attivo dei delegati del settore, riunito a Seravezza il 7 luglio scorso, esprime la piena solidarietà ai lavoratori dell’Henraux contrari alla scelta dell’azienda di esternalizzare il reparto taglio attraverso l’affitto di un capannone aziendale dello stabilimento di Querceta.” Lo scrive Leonardo Quadrelli, segretario di Fillea-Cgil, in un documento approvato all’unanimità, in rappresentanza dei 33 delegati sindacali del settore marmo presenti alla riunione.

“È ormai chiaro a tutti che questa azienda, in nome di una presunta competitività, sta adottando una politica di sviluppo basata sulla precarietà e sul taglio dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.

“Henraux era, fino a pochi anni fa, quasi un modello di impresa con responsabilità sociale: adesso si allontanano dipendenti diretti e si riempie lo stabilimento di querceta di partite Iva e aziende in appalto.

“Per la Fillea-Cgil non basta investire se poi la crescita e lo sviluppo vogliono dire aumento delle disuguaglianze di reddito e di tutele tra lavoratori. Siamo preoccupati che altre aziende, con la scusa di competere con Henraux, adottino la stessa strategia industriale e alla fine il settore del marmo diverra’ una giungla, ed a pagare saranno sempre i soliti noti.

“Poi, oltre al danno la beffa: Henraux questa politica aziendale non potrebbe farla perché nel 2006 ha firmato, con le istituzioni, con il Parco Regionale e con noi, un protocollo che ha consentito di abbattere una cima delle Alpi Apuane a patto però che non esternalizzasse parte delle sue lavorazioni. Non è giusto prendere impegni importanti con tutto il territorio e ‘fregarsene’ dopo pochi anni.

“Per questo l’attivo provinciale dei delegati del settore lapideo chiede ai garanti del protocollo – Parco Regionale delle Alpi Apuane, Comune di Seravezza e Stazzema e a tutte le forze politiche interessate – di prendere posizione: non lasciateci soli a difendere un protocollo di alto valore sociale che abbiamo firmato insieme.

“I delegati in fin dei conti chiedono alle istituzioni di far rispettare regole condivise a tutela di tutti i lavoratori del settore. In caso contrario, organizzeremo iniziative provinciali, fino allo sciopero generale provinciale, al fine di far democraticamente valere le nostre ragioni.”

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